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Il mondo delle hemerocallis

La storia di questo amore è nata quasi per caso, non è stato, stranamente, un amore a prima vista ma una cosa nata col tempo. Infatuato di piante arboree, particolarmente attratto dalle forme del fogliame e dai colori, specialmente rosso e variegato, alla fine degli anni '90 avevo ormai realizzato l'ossatura del mio giardino. L'idea era quella di creare una “parte arborea di fondo” e, avendo come base un grande tappeto erboso, alcune aiuole di contorno, una costituita prevalentemente di arbusti, l'altra da erbacee e piante da fiore. In quest'ultima rose ed iris avrebbero riempito un vuoto di colore primaverile rallegrando il classico momento clou del giardino.

Le iris erano le piante che mi appassionavano di più tra quelle da fiore e, acquistando e provando nuove varietà ogni anno, conservando costantemente la curiosità e la voglia di provare un po' di tutto nel mio giardino, ordinai anche un paio di hemerocallis, senza esserne molto convinto e senza nemmeno sapere bene di cosa si trattasse. Mi arrivarono minuscole piantine che, piuttosto distrattamente, piantai in angoli ben poco interessanti in giardino. Dimenticai quasi di seguire queste piante e la mia meraviglia fu grande quando mi accorsi che, nonostante l'incuria e la siccità, queste piante erano ancora vive, altre nelle stesse condizioni sarebbero scomparse miseramente.
Dopo qualche anno, nonostante tagli accidentali di fogliame e disavventure varie alle giovani piantine, ad inizio estate qualche varietà aprì il primo fiore nel mio giardino e trovai la cosa gradevolissima anche perché in quel momento non c'era nulla di particolarmente attraente. Decisi allora di provare altre varietà, a caso, e la cosa si ripeté per un paio di ordini. Nel frattempo, senza avere cognizione di ciò che stavo facendo, mi piaceva provare ad impollinare questi fiori, mi sarebbe piaciuto avere nuovi fiori che presentassero caratteristiche intermedie tra due varietà.

Nei primi anni 2000, tra le tante varietà presenti in giardino aprì anche Designer Jeans che, dopo pochi sguardi mi sembrò decisamente su un livello completamente diverso dalle altre: il fiore era molto più carnoso e consistente la pianta molto più robusta, su steli più alti ed eretti e non facili a cadere per il peso dei fiori. L'interesse per queste piante aumentava sempre di più tanto che mi sembravano le uniche adatte a sconfiggere la concorrenza delle infestanti in quella aiuola nella quale avevo provato ormai di tutto senza successo. Una volta consolidate, queste piante infatti non “migravano” (come ad esempio le iris) ed era facilissimo identificare il ceppo che spesso si rivelava vincitore nella competizione con molte infestanti, inoltre la manutenzione si rivelava minima, senza necessità di potature, trattamenti, irrigazioni e altro, niente spine o altre controindicazioni per una manutenzione essenziale.

Desideroso allora di saperne di più, con l'ausilio di internet che ormai stava divenendo una cosa alquanto preziosa e diffusa, nel 2003 iniziai a ricercare nei siti Usa, ciò che sapevo dagli Usa era stato introdotto. Trovai velocemente qualche sito americano e da lì al primo ordine il passo fu breve. Nonostante i grossi problemi riscontrati nello sdoganamento delle piante fui talmente sorpreso in positivo dalla qualità delle piante enormemente superiore a quelle abitualmente riscontrata nel vivaio italiano da cui ordinavo che ordinai nuovamente altre piante. I prezzi ed i costi erano sicuramente più alti ma le piante in pochi mesi erano in grado di fiorire l'anno successivo (se non addirittura dopo poche settimane!!) e soprattutto le varietà acquistate erano di un livello talmente superiore a quelle comunemente reperibili che non ci potevano essere dubbi sul da farsi.

Quella che era nata come curiosità nel corso di diversi anni, in pochi mesi divenne una passione sempre più travolgente. Nel giro di pochi mesi riuscii ad entrare nei siti dei più importanti ibridatori mondiali e ad acquistare piante prodotte da loro, inutile spiegare quanto il salto di qualità fosse ancora più grande in tutti i sensi. In pochi altri mesi, poi, sempre grazie ad internet, studiai molte tecniche colturali, storia, nomenclatura, ibridazione e tanto altro ancora riguardo a queste piante e conobbi altri appassionati in Italia ed in Europa. Il mio primo viaggio in Belgio nel 2004 ne fu una conseguenza così come i due viaggi in Florida nel 2005 e nel 2007.


In pochi anni questa pianta era riuscita a trasformare la mia vita così come nessun altra cosa sinora aveva fatto tale da cambiare molte abitudini quotidiane specialmente nel periodo estivo ma non solo e a farmi passare in secondo piano tante altre cose che fino allora mi sembravano importanti ragioni di vita. Non avrei mai pensato che questo fosse potuto accadere e soprattutto che fosse l'amore per una pianta a fare accadere questo.

Ora invece capita che in giugno mi alzi all'alba entusiasta ed impaziente di assistere ad un nuovo spettacolo, qualunque esso sia. La prima mattinata si compone allora di una pulizia dei fiori spenti se non sono stati tolti nella tarda serata, indi un rapido quadro della situazione in cui la parola “quadro” è la più appropriata per descrivere gli scenari delineati dalle aperture di quel giorno. Non manca poi una visita importantissima alla scoperta di nuove seedlings, specialmente se c'è molta attesa per qualche incrocio ritenuto speciale. In questo caso, poi è bello mirare e rimirare le caratteristiche del nuovo fiore, apprezzarne sfumature, profumi, scoprirne insomma tutto quello che si può del nuovo arrivato. Poi, appena la luce lo consente, foto e ibridazione senza dimenticare la cornice canora, i profumi e le atmosfere che accompagnano questi quadri.

Si ha la sensazione, spesso di essere veramente lontani da caos, frenesia e rumori del mondo e nemmeno si pensa in quei momenti di ricercare vacanze per fuggire da qualcosa di non gradito... tutto quello di "materiale e terreno" che conta, in quel momento è lì e non ci si vorrebbe mai allontanare da lì. Certamente non tutte le giornate sono identiche così come nella vita reale ma proprio per questo si riesce ad apprezzare di più il singolo giorno, la singola ora, l'attimo stesso in cui si scorge un fiore e si esclama a gran voce la nostra meraviglia, così come si fa nei pochi secondi di esplosione di un gioco pirotecnico, effimero finché si vuole ma capace di grandi emozioni che restano scolpite nella memoria.

Ci si rende conto allora che le emozioni non sono legate al tempo e basta un singolo attimo per regalare gioia, quel singolo attimo che troppo spesso trascuriamo così presi da un' inutile e frenetica corsa contro il tempo. Allo stesso modo, senza voltarci troppo indietro a ripensare al giorno che è passato, ci si proietta al giorno dopo, dove, calato un sipario, se ne aprirà un altro e così via sino a quando a metà - fine estate i grandi spettacoli gradualmente cesseranno. Da quel momento in poi saranno i semi ottenuti dagli incroci a custodire chissà quali future emozioni. La cura di questi semi e l'attesa per le nuove piantine che nasceranno portando alla luce nuovi fiori manterranno costantemente proiettate verso il futuro tutte le nostre attenzioni, per tutto l'anno.

Il mondo delle hemerocallis è molto, molto di più della “bellezza di un giorno”.